LO SGUARDO

Oggi è la giornata perfetta. Sono molto rare, ma a volte ti ci trovi dentro senza saperlo e puoi solo abbandonarti allo scorrere del tempo.

Da quando mi sono svegliato già sentivo qualcosa di particolare, di sospeso nell’aria. Ho dormito perfettamente, senza gli incubi ed i sogni assurdi che il mio subconscio ama rigurgitare nel sonno.

E’ tarda primavera qui sull’isoletta in mezzo al Mediterraneo dove mi sono rifugiato da ormai una decina d’anni. Stufo della vita frenetica di città, stufo di amici e conoscenti il cui unico desiderio è sentirsi belli, giovani, in salute, perfetti e con l’illusione di vivere in eterno; stufo del mio lavoro in una azienda chimica come ricercatore mai appagato, amareggiato e deluso, stufo di amanti ed avventure che nascono vuote e finiscono piene di rancori. Stufo di tutto.

Allora bisogna fermarsi e decidere cosa fare della propria vita, se lasciarsi cullare dalla sottile depressione e dall'autocommiserazione o dare una svolta decisiva e reinventarsi una vita. Ecco, è quello che ho fatto. E’ cassazione. Preferisco una vita nuova, anche se di vita non me ne rimane poi molta.

Mi sono licenziato, nonostante fossi vicino alla pensione, ho messo in vendita la casa, regalato o buttato tutto il suo contenuto fatto di materia e di sogni infranti, dato l’addio a tutti senza spiegare niente e me ne sono andato. Poca roba in un trolley, lo stretto necessario. Destinazione questa isoletta, trovata girando il Mediterraneo su Google in una fredda serata di noia e di decisioni posticipate.

Isola microscopica, qualche centinaio di abitanti, turismo praticamente inesistente. Niente intorno per miglia e miglia se non il mare ed il cielo. Fantastico, la pace, dentro e fuori.

Era quello che cercavo.

Con la discreta liquidazione ho comprato una piccola casetta, ma proprio piccola, un mezzo rudere, quasi regalata. Ottima posizione, un po’ in alto sulla collina davanti al mare, macchia mediterranea profumata tutto intorno. E silenzio.

Ci ho lavorato parecchio per renderla abitabile ma adesso questa manciata di metri quadri è perfetta per le mie pochissime esigenze. Quello che resta dei soldi mi basta per vivere ancora dignitosamente in attesa della vendita della mia vecchia casa.

Le esigenze sono minime, ce la posso fare. Qui ho ritrovato la pace.

La gente del posto mi ha accettato, isolani, rudi e dolci al tempo stesso, gente che mi piace.

Se c’è bisogno gli do una mano e loro ricambiano altrettanto, una piccola comunità.

Oggi ho lavorato tutto il giorno, l’esterno della casetta aveva bisogno di una mano di calce. Mi piace il lavoro fisico, ed è piacevole la stanchezza che ti lascia e la soddisfazione di aver lavorato bene. Mi merito un bicchiere di vino bianco fresco da Attilio, giù al porticciolo.

Il bar trattoria di Attilio è piccolo, sul promontorio davanti al porto, pochi tavoli all’interno ed ancora meno sul patio che da sul mare, frequentato dai vecchi pescatori di paese e da un paio di sonnacchiosi gatti.

Il canniccio sopra la mia testa crea una piacevole ombra ed i gerani sul muretto mi regalano il loro profumo. Mare piatto oggi, solo una leggera brezza di mare che porta il suo odore e racconti di pescatori e naviganti. Mi siedo al tavolino con bicchiere ed una fresca bottiglia di bianco, qui si paga la consumazione nel senso di quanto consumi. Attilio è un anziano, parla pochissimo e se lo fa usa gli occhi, una vita a combattere fra le onde per una manciata di soldi, la pelle come cuoio cotta dal sole e dalla salsedine; ma gli isolani sono così, un po’ come me, forse è per questo che siamo entrati presto in sintonia. Rughe come coltellate, mani che a stento si piegano ed un cuore di onde di mare.

Stavo sorseggiando il mio vino con lo sguardo perso nell’orizzonte e pensieri leggeri quando al tavolino di fronte al mio si è seduta una donna.

Non è del paese, che qui li conosco tutti. Non è ancora stagione per i pochissimi e rari turisti che si avventurano su questo scoglio, chi é? Una cosa è certa: è bellissima. Non è giovane, direi tra i 50 ed i 60 portati veramente bene, forse per il fatto che è un po’ in carne, burrosa direi e questo spiana i dispiaceri della vita e il ticchettio degli anni che passano.

Capelli castani con qualche filo d’argento mossi che le sfiorano le spalle.

Il viso un ovale perfetto, occhi grandi colore del mare in tempesta di taglio leggermente orientale, naso ne piccolo ne grosso con una piccola deliziosa gobbetta. Una bocca strepitosa, disegno perfetto, carnosa senza eccedere, con denti bianchi e regolari. Anche il resto del corpo si fa notare, seno rigoglioso e fianchi larghi, gambe lunghe, mani e piedi curatissimi, insomma anche se con qualche imperfezione assolutamente armonico.

Gran bella donna, accidenti.

Attilio, silenzioso come un gatto, le porta l’ordinazione e lei lo ringrazia e gli regala un sorriso, Attilio, vecchio volpone di mare, anche lui ammaliato, risponde con uno dei suoi rarissimi sorrisi e rientra.

Io la guardo negli occhi e lei risponde al mio sguardo con un sorriso e un cenno col bicchiere guardandomi anche lei negli occhi. Rimaniamo così per qualche secondo, senza imbarazzo, occhi negli occhi e sorrisi di piacere. In quel momento ci scambiamo tutto, niente parole, niente bugie, niente frasi di convenienza. La chimica dei corpi, esiste eccome, l’attrazione dei sessi è una cosa assolutamente naturale ed istintiva,  il più delle volte ingabbiata dalle convenzioni, dalla falsa moralità e antichi dogmi. Ma quando si scatena diventa una pulsione ingestibile. In quei secondi ci siamo trasmessi tutto: desiderio, passione, sesso, piacere, gioia, dolore, curiosità, storie… abbiamo fatto l’amore così, con gli occhi e le labbra, il non detto ed il non fatto.

Ed è stato meraviglioso, appagante per tutti e due.

Poi, come se fossimo in perfetto accordo, io sono tornato a guardare il mare e lei a leggere un piccolo libro che aveva in borsa. E’ ancora capitato che incrociassimo gli sguardi e con quelli continuavamo a parlarci e accarezzarci.

Poi alle 18, quando il sole stava tramontando regalandoci emozioni profonde, è arrivato il piccolo aliscafo che fa servizio tra le isole e la terraferma. La donna ha chiuso il libro, uno sguardo al tramonto inondata di una luce dorata che la rendeva ancora più bella. L’ho fotografata così, istante magico che terrò per sempre nel mio cuore.

Si è alzata, e passandomi vicino ha avvicinato il suo viso al mio e mi ha dato un lievissimo e casto bacio sulle labbra. Con passo lento si è diretta all’imbarco, prima di salire si è girata e mi ha regalato un altro indecifrabile sguardo con la brezza che le scompigliava i capelli.

Mentre saliva sull’aliscafo ho continuato a guardarla e non ho saputo trattenere un accenno di sorriso. Attilio si è avvicinato, lo sguardo rivolto al molo, e ha detto: “... gran donna ...”


Oggi è la giornata perfetta.





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